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Controeducare: perché?



Quando insegni, insegna allo stesso tempo a dubitare di ciò che insegni. Ortega y Gasset)

di Joanne Maria Pini

La definizione di questa sezione trae origine da una lettura "fulminante": "Miti d'oggi nell'educazione - E opportune contromisure", per la penna di Paolo Mottana, pedagogista assai interessante in un panorama pedagogico grigio e senza idee, molto politicamente corretto, se non deprimente.

Questo agilissimo volume [per le cose importanti non servono trattatoni, anzi...] fa parte di una collana di "Clinica della formazione": in esso ho trovato autorevole conferma alle mie intuizioni, reperiti i caposaldi teorici del ripensare la mia materia, e con essi dignità scientifica alle mie riflessioni sparse.

Ci si trovano vere e proprie bussole, e, per me, qualche ulteriore assonanza col pensiero alchemico, ermetico, esoterico, che significa andare alla radice delle cose, alle cause ultime.

In esso vengono sistematcamente demoliti anche una gran quantità di luoghi comuni, quelli che ammorbano fin nel più remoto anfratto la scuola di oggi. [approfondirò...]

Dalla lettura si trae forza e coraggio per urlare BASTA a tante cose, ci si sente meno soli, si trova la speranza che forse arrriverà il giorno in cui non si sarà percepiti da colleghi resi miopi dalla propria specializzazione, da "superiosi" distratti e nelle loro faccende affacendati, come dei "matti". Dagli alunni no, almeno da quelli non banali e uniformati.

Ci si trova la legittmazione al ri-considerare, nell'Età della tecnologia, quelle zone del nostro essere più profonde, più autentiche, più vitali, ancor più importanti per un musicista [vedi le altre sezioni "Ricomporre saperi" e "Musica e riti"].

E' cosa ardua [e neppure opportuna] cercare di comunicare un "sistema di pensiero", ma non vi si può non riferirvi ogni scelta né ci si può esimere, consapevoli di fare solo il proprio dovere, di cercare di spargere al vento qualche seme, fidando nel suo cadere su terreni fertili, atto a produrre sistemi di pensiero autonomi e consapevoli.

Le parole chiave sono "consapevolezza" e "amore". Che significa anche insegnare - secondo Mottana - con l'Infondere Eros.

Il fine mio anche quello di rendere gli alunni autonomi, nel pensiero prima, nel lavoro poi: ripeto un antico adagio lombardo che amo: "Tira foeura la paja dal cuu", che è tutto un programma!

Già disponibili:

Le biglie e il problema dell'anima - Franco Baldini [prova]

Cosa intendo per cultura - Joanne Mara Pini

Nota sul Metodo - Joanne Maria Pini

Joanne Maria Pini -  perché questa sezione -  ottobre 2006.
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