Menu (Salta il menu e vai al contenuto)


IL COMPORTAMENTO SOCIALE: IL MUSICISTA.

di Gianmarco Picuzzi

Abstract
Non sarebbe il caso anche di fare qualche riflessione sulla funzione del musicista ne "La società dello spettacolo"?


IL COMPORTAMENTO SOCIALE: IL MUSICISTA.


La concezione della musica, accettata sia individualmente che dall'intera collettività, non sta soltanto alla base dei suoni musicali ma anche dei valori che a essi vengono associati.

Però, come abbiamo detto precedentemente, non bastano i soli concetti a produrre musica: questi, infatti, dovranno prima essere tradotti in vari tipi di comportamento dai quali, alla fine, risulterà un certo suono musicale.

In questo paragrafo mi occuperò del comportamento sociale del musicista.

Analizzerò quale ruolo egli svolga nelle diverse società e cosa esso comporti;cercherò di comprendere quale sia lo stato sociale dei musicisti che intervengono nelle cerimonie e nei rituali di alcune società tradizionali; mi chiederò fino a che punto e dove possiamo dire che il musicista sia uno specialista e che cosa si intenda per professionalità.

Queste, come si può facilmente intuire, sono domande di vitale importanza per comprendere il rapporto fra musica e comportamento umano.
Il musicista, come qualunque altro individuo, é un membro della società e il suo ruolo e il suo stato sociale sono determinati da ciò che essa pensa debba essere il comportamento del musicista.

Vedremo poi come alcuni musicisti possono costituire una classe speciale o una casta vera e propria (ad esempio il caso dei Griots musicisti Wolof); possono essere diventati tali per scelta o per costrizione; infine possono appartenere ad un livello sociale elevato, medio oppure basso.
In ogni caso, comunque, essi hanno un comportamento sociale ben definito, molto spesso perché devono uniformarsi a quella immagine che la società ha loro attribuito.

Una questione che ha interessato gli etnomusicologi e gli antropologi musicali é se si debba considerare il musicista uno specialista oppure no.

Secondo un punto di vista molto diffuso fra gli etnomusicologi, il musicista delle società cosiddette arretrate non può essere uno specialista; questa tesi é stata espressa eplicitamente da Bruno Nettl il quale scrive:

Il gruppo primitivo tipico non prevede la specializzazione e la professionalità; la divisione del lavoro dipende quasi esclusivamente dal sesso e qualche volta dell'età e quindi solo raramente si trovano individui che superano gli altri in qualche attività specifica. Le donne fanno     sempre le stesse cose, tutte hanno più o meno le stesse abilità, gli stessi interessi; lo stesso vale per gli uomini. Di conseguenza conoscono tutti gli stessi canti; inoltre, la composizione, l'esecuzione e la costruzione degli strumenti musicali non richiedono una particolare specializzazione. (23)

Per fortuna che da questo panorama generale Nettl esclude almeno alcune parti dell'Africa Nera ! 

Infatti, anche se questa posizione é condivisa da diversi etnomusicologi, la sociologia ci insegna che non sembra esserci società laddove sia assente una qualsivoglia forma di differenzazione.
La divisione del lavoro più comune é quella basata sul sesso e sull'età, dal momento che il lavoro delle donne differisce da quello degli uomini e quello dei giovani da quello degli anziani.

Il lavoro può essere diviso anche sulla base della casta o della corporazione, dell'appartenenza a qualche associazione, della posizione ereditaria, dell'affiliazione ad un particolare gruppo sociale e così via.
Per Herskovits "divisione del lavoro" significa "...divisione della totalità degli sforzi necessari a mantenere l'economia di una data società ad un normale livello di efficienza" (24). In questo senso, continua Herskovits, "ogni sottogruppo i cui membri svolgono un lavoro particolare può essere considerato specializzato e il lavoro svolto costituirà la sua specializzazione" (25).

Quindi, il musicista é uno specialista non in virtù del fatto che venga pagato, come vedremo, più o meno regolarmente, ma in quanto il suo lavoro differisce da quello degli altri membri della società e in quanto egli svolge compiti determinati che gli vengono assegnati da essa.

Per quanto riguarda il concetto di professionalità esistono due criteri di valutazione.

Il primo si basa solamente su considerazioni economiche. Da questo punto di vista, professionalità significa devozione totale alla professione e dipendenza economica dalla sola musica. Da alcuni esempi vedremo che, se adottiamo questa definizione, solo pochissimi musicisti hanno la qualifica di professionisti, poiché molti di loro per vivere devono spesso svolgere anche altri lavori.

C'é un altro criterio per cui la specializzazione e la professionalità si definiscono a partire da ciò che i membri della società pensano dei musicisti. In altre parole, il vero specialista é "specialista per la società" e quindi dovrà essere riconosciuto tale dai componenti della società di cui fa parte.
In base a questo criterio, se non c'é tale riconoscimento non si può parlare di professionalità.
Questo riconoscimento può esprimersi in diversi modi: il più concreto é il pagamento, in denaro o in natura (doni di vario genere come cibo oppure oggetti ecc.) e se questo pagamento é sufficiente al pieno mantenimento del musicista, allora egli potrà essere definito "professionista".

In alcune società il contributo del musicista é riconosciuto solo verbalmente attraverso l'apprezzamento del suo lavoro, ma non si prevede alcuna forma di compenso.

Vediamo ora alcuni esempi di musicisti specialisti e professionisti.
Mentre specialisti lo sono tutti, come abbiamo detto precedentemente, solo pochissimi musicisti sono anche professionisti.
Questo é il caso dei Griots del Senegal. In base ad alcuni studi fatti da Gamble (26) e da Gorer (27), sembra che essi siano del tutto autosufficienti, nel senso che la maggior parte degli introiti deriva dalla loro attività musicale.

Una delle descrizioni più particolareggiate del ruolo professionale dei musicisti é certamente quella di Nadel, riferita alle compagnie Nigeriane della città di Bida:

Dal punto di vista economico ogni gruppo costituisce un'unità chiusa. Il guadagno viene diviso ugualmente fra i componenti del gruppo... queste compagnie sono vere proprie associazioni professionali...L'occupazione del suonatore di tamburo a Bida é un'occupazione a tempo pieno     (solo di rado possiamo trovare un suonatore che, per esempio, fa anche il contadino). (28)

Ma la situazione più comune é quella in cui i musicisti sono solo degli specialisti.

Fra gli indiani Testapiatta i musicisti più bravi dirigono i canti e suonano il tamburo durante i rituali, ma nessuno di loro viene pagato e non riceve neppure dei doni.

Peter Buck riferisce dettagliatamente sugli specialisti di musica e danza a Mangareva, ma non menziona mai alcuna forma di pagamento.(29)

Merriam, parlandoci dei Basongye, ci dice che esistono cinque classi di musicisti: una più elevata, riservata ai maschi, che é detta ngomba, seguita da ntunda che é la classe dei suonatori di tamburo, poi ci sono i nwiimbi suonatori di gong e sonagli, infine i nyimba che sono i direttori del coro e gli abapula i membri del coro.

Egli aggiunge poi: "é molto importante notare come nessuno di questi musicisti, incluso lo ngomba, pensi di poter dipendere completamente dalla musica". (30)

Infatti, dalla sua descrizione del villaggio Basongye di Lupupa risulta che i musicisti possedevano campi coltivati dalle loro mogli o da altri membri della famiglia e che la maggior parte del loro guadagno derivava da attività non musicali.

Sapere se il ruolo del musicista sia assegnato o acquisito é un altro elemento importante per analizzare la figura e i comportamenti del musicista.
A giudicare dalla letteratura sull'argomento sembra che il ruolo del musicista sia più spesso assegnato che acquisito.
Ad esempio, i Basongye pensano che i figli dei musicisti abbiano più possibilità degli altri di diventare musicisti anch'essi: dunque possiamo dire che il ruolo di musicista é in qualche modo assegnato.

Parlando degli Akan del Ghana, Nketia afferma:
il posto di suonatore di tamburo é destinato alla famiglia dei notabili ed ai figli del re. Da questo gruppo sociale si formano gli artisti di cui la società ha bisogno. Si tratta, conseguentemente, di professioni che vengono trasmesse da padre in figlio. (31)

Anche qui, dunque , il ruolo di musicista é assegnato.
D'altra parte, però, fra gli indiani Testapiatta del Nord America il ruolo dei musicisti é acquisito e non assegnato; per loro non solo questo ruolo non é assegnato, ma é anche difficile da raggiungere.
Infatti, i giovani che pur non ricevendo un'educazione musicale desiderano cantare e suonare devono prodigarsi da soli per riuscire ad entrare in un gruppo.

John Blacking, che ha studiato a lungo il popolo dei Venda (Sudafrica) scrive:

Nella nostra società il ruolo di musicista o di danzatore é in genere volontario, ma nella società Venda quasi tutti i membri sono obbligati ad avere un qualche ruolo musicale. Alcuni Venda dicono che non c'é ruolo musicale cui si possa accedere per scelta personale, dato che anch'essa é controllata da fattori esterni, come i sogni. Ciò equivale a dire che presso i Venda non si diviene musicisti, bensì lo si nasce. (32)

Blacking vede una connessione fra l'appartenenza alle "classi privilegiate" e le possibilità che una persona diventi un musicista. Comunque, egli  conclude la sua analisi dicendo che: "il detto 'musicisti si nasce non si diventa' nella società Venda si trasforma in 'musicista si diventa per nascita'". (33)

Tra i più complessi e affascinanti aspetti del comportamento del musicista c'é quello legato al suo stato sociale.
Esso può variare dai livelli più bassi a quelli più alti; spesso, però, non é definito con chiarezza. A proposito degli Ibo della Nigeria Basden dice:

I solisti di valore, specie quelli che suonano l'awya e l'ekwe, sono trattati con molto rispetto, i loro servizi sono molto richiesti e in genere vengono pagati bene. (34)
Parlando del Ghana Gbeho scrive che i musicisti godono di molta considerazione: "i musicisti sono trattati con reverenza e hanno un'enorme influenza sugli altri" (35).

Nketja e Rattray, nei loro studi sui suonatori di tamburo Ashanti, hanno notato che essi vengono considerati quasi delle divinità e godono del massimo rispetto (36), cosa che viene rilevata anche da Herskovits a proposito dei suonatori di tamburo di Bahia, Brasile.

Gli esempi che testimoniano la posizione di rilievo spesso occupata dai musicisti all'interno della società sono numerosi.

Questo status garantisce loro privilegi che altri non hanno.

Nelle isole Trobriand, per esempio, come ha raccontato Malinowski, il cantante gode di favori particolari: ha molto successo con le donne e questo perché - così pensa la gente - la gola "é una cavità come la vulva e le due cavità si attraggono" !
Così, "un uomo che ha una bella voce piace alle donne e le donne piacciono a lui". (37).

Al tempo stesso, però, egli ha anche la fama di ladro e di ciarlatano, aspetti che per gli abitanti di Trobriand sono inaccettabili: eppure, essi sono in realtà indulgenti con lui e sempre pronti a giustificarlo.
Questo atteggiamento ambivalente nei confronti del musicista trova riscontro anche negli studi sui Basongye condotti da Merriam. Egli scrive infatti:

I musicisti sono derisi da tutti; vengono considerati pigri, ombrosi, impotenti (un fatto, questo, estremamente negativo ed umiliante), fumatori di canapa, fisicamente deboli, adulteri e incapaci di mantenere buoni rapporti coniugali. I Basongye ritengono che il musicista viva solo per la musica e che non sia interessato a nient'altro. (38)

Diversamente dal caso citato da Malinowski, però, qui il musicista viene considerato come un individuo deviato paragonabile soltanto al kitesha, ossia l'omosessuale.
Malgrado tali connotazioni negative e i comportamenti spesso trasgressivi del musicista, nel villaggio basongye non si prevedono sanzioni nei suoi confronti, anzi,a volte gli si perdona persino l'adulterio.

Come mai, allora, i musicisti vengono così ben tollerati, dal momento che essi violano spesso le norme che regolano la società?
Probabilmente essa é costretta a sopportare tali comportamenti trasgressivi ed eccessivi perché non può comunque fare a meno di coloro che le danno la possibilità di ascoltare musica. (Del resto, il mito dell'artista-poeta maudit verso cui la società nel suo complesso nutre un sentimento ambivalente di "condanna" e di idolatria é stato ed é tuttora molto forte anche nella nostra cultura e nel mondo di stampo occidentale in genere: dai poeti simbolisti all'artista bohémien ai musicisti jazz e soprattutto ai cantanti rock.)

Comunque, come ha avuto modo di verificare Merriam in loco, gli stereotipi relativi al musicista si dimostrano spesso corrispondenti a realtà.
Senza i musicisti un villaggio non può dirsi completo; la gente desidera cantare e danzare; inoltre, moltissime attività sociali prevedono l'accompagnamento musicale.
Sempre Merriam dice che gli abitanti dei villaggi affermano unanimamente che i musicisti sono persone estremamente importanti, senza le quali la vita non sarebbe più tollerabile. (39)

Dunque i Basongye hanno un atteggiamento ambivalente nei confronti dei musicisti: da una parte sanno che il loro comportamento non si adegua alle regole comuni, dall'altro sanno che sono indispensabili alla vita del villaggio e alla fine il musicista, quand'anche appartenente ad un livello sociale molto basso, é una persona molto importante a cui é permesso infrangere le regole.
Anche per quanto riguarda i griot, musicisti della Senegambia africana, la situazione sembra essere alquanto analoga.
Sia Gamble (40) che Bodiel (41), descrivendo il sistema gerarchico delle classi sociali fra i Wolof in Senegal, notano che i griot fanno parte della casta più bassa e che sono secondi soltanto agli schiavi.
Secondo Gamble tutto ciò emerge nettamente se si osservano gli usi funebri: infatti, fra i Wolof il cadavere dei griot non viene sepolto sottoterra perché altrimenti essi pensano che i raccolti andrebbero male e i pesci morirerebbero, per cui i corpi vengono sepolti nei tronchi cavi del baobab.
Un altro esempio che chiarisce meglio la posizione che i griot ricoprono nella società Wolof proviene dagli studi eseguiti da Gorer. (42)
Egli riscontra che i griot vengono considerati una casta dentro la società, la quale cerca in tutti i modi di isolarli e di distinguerli dagli altri membri.

Gorer scrive per esempio: i griot formano una casta speciale e non si sposano mai con persone che non siano griot. Essi sono abbandonati dalla stessa religione e non possono essere sepolti in terra consacrata...sono guardati dall'alto in basso dal resto della popolazione...e hanno sempre suscitato sentimenti di paura e di disprezzo. (43)

Malgrado ciò ai griot é permesso di tenere un comportamento che nessun altro componente della società può tenere.

Attraverso il lavoro di Gamble risulta che nel passato un griot poteva prendersi gioco di chiunque e poteva usare anche un linguaggio scurrile senza che nessuno lo riprendesse. Inoltre, essi sono famosi per le loro licenziosità: a loro é concesso anche ubriacarsi malgrado vivano in territori che appartengono al mondo islamico.
Essi godono di privilegi e anche di un particolare potere politico.
Secondo Bérenger-Féraud, infatti, attraverso l'ironia e la burla dei loro canti essi riescono ad esercitare una certa influenza sulle decisioni politiche.
Anche se tali considerazioni non possono essere estese a tutte le società, questi tipi di studi risultano essere estremamente importanti poiché per capire il comportamento del musicista occorre spiegare la sua posizione nella società di cui fa parte.
Purtroppo, non abbiamo a disposizione un gran numero di studi di questo tipo, poiché richiedono un lungo e faticoso lavoro di ricerca sul "campo" con l'aiuto di traduttori.


...a breve il resto :-)))
Note

copiare da 23 a 43

Bibliografia italiana minima

vedi apposito capitolo

Sitografia ragionata

a...breve!

Gianmarco Picuzzi - Tesi di laurea - 1996
Torna in alto

Piede: metadati e informazioni aggiuntive (Salta la navigazione)